
L’altro ieri mi sono messa alla finestra con la musica e ci sono stata più di un’ora. Ho guardato il nulla e piccole cose.
È così che si sentono i gatti forse.
Ero fuori dal mondo che osservavo, ma ne facevo parte. E la calma e la musica hanno fatto il loro, riordinando il gomitolo di emozioni confuse e ripristinando emozioni consapevoli, ma più positive, che mancavano da un po’. Ho pensato a questo momento come a una pausa dai pensieri legati a questo strana situazione e anche a cosa vorrei fare quando finirà, quando potrò tirare un sospiro di sollievo perché stiamo tutti bene.
Appena finito, nell’istante in cui Conte in una diretta dirà che non è più pericoloso, correrò ad abbracciare la mia famiglia e cavolo quanto sarà bello! Voglio pranzi insieme e giochi e il ragù di mamma e il non sapere cosa raccontarci perché in fondo eravamo tutti a casa
Vorrei stare un sacco di tempo con loro, tipo che mi piazzo sul loro divano e dovranno tirarmi via a forza.
E poi per contrasto… mentre guardavo fuori pensavo che ci sono così tante cose da vedere e da vivere là fuori.
Voglio musica e raggi del sole sul viso, voglio l’acqua fredda del mare quando ci entro (la vorrei calda, ma tanto la sento sempre fredda), voglio quel brividino di paura perché ancora non credo di saper davvero nuotare.
Voglio la paura del decollo di un volo, che tant’è non mi passa e tutte le scoperte di un posto nuovo e di un posto vecchio che riscopri.
Voglio guidare in California, tornare sugli scogli di Camogli a mangiare una pizza guardando il mare, bere un frappuccino, camminare lenta in paesini toscani, scoprire il mondo e la nostra vita per mano a Edo, voglio quel momento quando a Noli mi chiedi se entriamo in acqua e io starei solo a prendermi il sole e poi ci prendiamo un gelato e voglio camminare stanca di ritorno dal mare.
Voglio quelle stupide preoccupazioni che ora sono così piccole rispetto a prima.
Ho voglia di vita, di risate.
Ho voglia di vivere, abbracciare, vedere il mondo “a modo mio” e tornare a casa ♥️ .