Il nostro primo viaggio non ha previsto un volo, ma vale la pena ricordarlo. E’ stato appena un mese dopo esserci messi insieme, poco prima del tuo compleanno. Ancora all’inizio di quell’amore che dava i brividi e riempiva di euforia, ma che in qualche modo dava la sensazione di casa, di respirare meglio, di avere tutto il mondo da scoprire e l’emozione unica di tenersi per mano, ancora timidi, ma anche orgogliosi quando camminavamo per strada.

Mi sono presentata a casa tua con un raccoglitore giallo, che conteneva il nostro itinerario, costruito con ritagli di mappe, itinerari, cartoncini e tanto amore, e le valige. Tu non sapevi niente.

                                        

 

E’ stato il primo viaggio in macchina alla scoperta di un’Italia che conoscevamo poco e dei posti che più amavo e che dovevi assolutamente conoscere anche tu. E tu, che preferisci conoscere tutto e vivere organizzato, ti sei trovato all’avventura, con me in macchina. E sei sopravvissuto quando ci siamo persi nelle campagne toscane per colpa del navigatore ed erano le 4 e io non avevo ancora mangiato.

Il nostro primo viaggio in aereo è stato anche il primo volo della mia vita. Ho stritolato la tua mano dalla paura, che forse non eri tanto tranquillo nemmeno tu per quei sobbalzi te lo vedevo negli occhi, ma hai finto per me e io ho trattenuto le lacrime (un pochino) e siamo arrivati. Destinazione Parigi: che poi era una scusa per andare a Disneyland, perchè hai detto che dovevo vederla, che avrei pianto un sacco e che era il posto più bello del mondo. E ho pianto davvero, quando ho varcato la soglia e la musica mi è arrivata alle orecchie e per due giorni abbiamo vissuto come bambini felici in una favola. E quella foto sotto al castello è una delle mie preferite, insieme a quella sulla giostra, dove fradicia di pioggia ridevo felice come solo una giostra a Disneyland può renderti.

      

E quel monolocale che abbiamo vissuto per qualche giorno a Parigi è stato un annuncio di qualcosa di bello, fatto di mattine sotto al piumone, di abbracci, di toast a sorpresa a letto, la magia di vivere insieme per la prima volta, anche se per pochi giorni. Così bello che quasi tendevamo a scordarci di Parigi e dovevamo sforzarci per uscire.

                          

 

Un altro volo ci ha portati lontano, New York certo, ma soprattutto la California, che ci è rimasta nel cuore, con la sua vista dal Griffith Observatory di una distesa infinita di lucine nella notte e la sensazione di essere piccoli piccoli, tenendosi per mano.

E poi il Canyon.

Quando è stata scattata questa foto, quando davvero ci siamo sentiti in cima al mondo. Così in cima che tu avevi quasi paura di cadere, di stare così vicino al bordo, e io ti tenevo col braccio dietro la schiena cercando di passarti un po’ di sicurezza durante quel bacio che non dimenticherò mai.

Un giorno parlando di andare sulla luna, mi hai chiesto cosa ci avrei fatto una volta lassù e io ti ho risposto che era ovvio, che mi sarei seduta e avrei guardato di sotto! Da allora siamo stati in cima a tante cose, in cielo con gli aerei, che ancora mi fanno un po’ paura, in cima alla Tour Eiffel, all’Empire State Buildings, al Canyon, abbiamo perfino toccato un pezzetto di luna. 

Siamo stati in tanti posti, che per me non sono mai abbastanza, io con la mia voglia di vedere il mondo, all’avventura, e tu con la voglia di stare a casa o che sia tutto perfettamente deciso e organizzato.

Al primo volo è corrisposta una casetta di Parigi, quando ci siamo resi conto che insieme bastava davvero poco per essere felici, la prima vera vacanza e non scorderò mai quelle emozioni. Oggi, dopo oltre 7 anni, diversi viaggi e molte fatiche, stiamo decidendo cosa appendere ai nostri muri e io cerco disperatamente una cartina del mondo, non una a caso, ma quella che dovremo portare avanti per tanti anni, dove segnare sempre più posti dove abbiamo costruito nuovi ricordi, sempre belli, come #alprimovolo . Quelli che prima ricordi l’emozione e solo subito dopo il luogo e tutto il resto. 

P.s. Ripensandoci… nella nostra casetta non ho ancora ricevuto un toast a sorpresa nel lettone! E’ il caso di rimediare!